Aparigraha è la parola e il concetto sanscrito per eccellenza che a mio avviso, non solo spiega perfettamente il senso del lasciar fluire, ma che traduce al meglio l’attuale MINIMAL way of life.
Più nello specifico Aparigraha è, nella tradizione yoga classica, uno dei 5 yama, cioé una delle indicazioni comportamentali che il saggio Patanjali ci suggerisce nei suoi Yoga Sutra (India 500-200 aC) per rendere felici e più appaganti la nostre esistenze.
Senza dilungarci in un approfondimento di tutti gli yama, possiamo però soffermarci in questa sede, sul notare come Aparigraha sia il concetto per eccellenza che meglio spiega il senso del lasciar andare.
Se Aparigraha significa letteralmente “non aggrapparsi”, “non afferrare” possiamo dedurre che l’insegnamento che arriva da questa parola, sia proprio quello dell’importanza di non attaccarsi a niente o nessuno che possa bloccare un qualsiasi fluire. Questo non significa, che non bisogna possedere nulla. Bene al contrario.
Lo yoga riconosce il senso delle cose che sono qui per noi, la positività nel possedere anche ogni sorta di bene materiale, purché tutti questi oggetti, beni, pensieri, parole, idee, o emozioni siano un mezzo per farci evolvere e non un qualcosa che ostacola il nostro sviluppo ed evoluzione.
Per questo a mio avviso Aparigraha è il perfetto sinonimo del contemporaneo concetto di minimalismo: perché – così come lo stile di vita minimal – ci insegna a eliminare il superfluo per circondarci solo di ciò che ci è realmente necessario, Aparigraha ci invita a possedere solo ciò che è utile per noi, senza aggrapparci alle cose, sviluppando una migliore capacità di adattamento e una più spontanea abilità nel lasciar andare.
E questa è una capacità che è veramente difficile saper nutrire e rispettare, in quanto tutti noi – volenti o non volenti- rimaniamo spesso ancorati fortemente a delle idee, dei sogni, delle aspirazioni e persino delle relazioni, che anziché portarci gioia, il più delle volte finiscono solo per rovinarci la capacità di godere appieno del presente e di evolvere in maniera proficua…tutto questo semplicemente per il capriccio e l’incapacità di non saper distaccarci.
Quindi per imparare a lasciar andare, insegna al tuo corpo prima di tutto a rilasciare il bacino e la mascella come ti mostro nella video lezione correlata a questo articolo e poi oltre a mantenere un’attitudine sana e distesa anche fuori dal tappetino, puoi servirti di alcune – come mi piace definirle a me – “tecnologie” molto speciali che lo yoga mette a tua disposizione e cioè due mudra e un mantra.
Le mudra sono il Kirtan Kriya e Pushpaputa mudra.
Nel video ti mostro come eseguire entrambe all’interno della classe di yoga studiata apposta per farti sperimentare Aparigraha. Il Pushpaputa mudra è un gesto molto semplice e associato alla respirazione che ti propongo nel video ti aiuterà subito a sentire la sensazione di leggerezza quando un peso abbandona il tuo corpo sia fisico che sottile. Sul Kirtan Kriya invece ecco alcune doverose precisazioni.
Il Kirtan Krya è una tecnica che deriva dal Kundalini Yoga e nel video ti mostro giusto la sua struttura, nel Kundalini yoga questo Kryia viene fatto in maniera differente e per molto più tempo. Nel video tuttavia puoi imparare a come coordinare la mantra con la mudra dinamica e cominciare a sentirne i suoi effetti di “scioglimento” e lasciare andare, soprattutto se mentre la esegui, cominci a visualizzare un fiume che scorre tra le dita delle tue mani.
Il mantra utilizzato per questo Krya è il SAT NAM, un mantra universale di cui puoi già trovare una spiegazione esaustiva qui!
In questo caso però usiamo il SAT NAM letteralmente spezzettandolo in 4 sillabe ed ecco di seguito il significato di ognuna di esse:
SA: Infinito
TA: Esistenza
NA: Cambiamento
MA: Rinascita
Questo mantra se eseguito con costanza, può riorganizzatore l’inconscio, in quanto “rappresenta il continuo ciclo della vita Creazione ed è un potente strumento per ritrovare l’equilibrio mentale e avvicinarti al cambiamento desiderato”.
Quindi senza dubbi pratica serenamente il Kirtan Kriya, abbandona ogni schema, impara a lasciare andare e accogli il cambiamento in maniera ciclica ed infinita, perché questo è il senso più profondo della nostra esistenza.
Sat Nam!