Gli Yoga Sutra sono la Bibbia dello Yoga.
“Praticare lo yoga senza la profonda e panoramica cartografia degli Yoga Sutra significa andare alla deriva in un mare difficile e potenzialmente pericoloso”. (Godfrey Devereux)
Ma andiamo per tappe.
Quando vennero concepiti gli Yoga Sutra e quando messi in forma scritta?
Gli Yoga Sutra vennero concepiti – anche questi come la maggior parte delle opere del periodo pre-classico – in forma orale tra il 500 e il 200 a.C,durante il cosidetto periodo classico dello Yoga. La loro prima stesura in forma scritta avverrà molto, ma molto più tardi, intorno a V-VI secolo d.C.
In che forma sono?
Sutra è una parola sanscrita che significa “filo” e che sta ad indicare la forma in cui sono articolati gli Yoga Sutra: brevi frasi, concise e compatte, per l’esattezza 196, in cui nessuna parola è superflua e che racchiudono significati profondi. In breve i stura sono ciò che noi indichiamo come AFORISMA.
Come perle infilate in un filo, gli aforismi contenuti all’interno degli Yoga Sutra, formano una collana, un diadema di saggezza illuminante.
Probabilmente vennero concepiti in questa forma anche perché cosi era più facile tramandarli oralmente e tenerli a mente. Questi 196 sudra sono raggruppati in 4 PADA (capitoli, parti):
SAMADHI PADA (51 sutra)
SADHANA PADA (55 sutra)
VIBHUTI PADA (56 sutra)
KAIVALYA PADA (34 sutra)
Nel primo pada SAMADHI PADA, Patanjali si sofferma subito nel dare una descrizione del SAMADHI, probabilmente per attirare chi, già sulla via realizzazione del Sè, cercava ulteriori insegnamenti.
Nel SADHANA PADA viene invece per la prima volta esposta la dottrina del Kriya Yoga, lo yoga dell’azione con il suo ottuplice sentiero.
Nel VIBHUTI PADA descrive le SIDDHI, i poteri che uno yogi con la pratica costante può ottenere ma anche come il sadhaka (l’aspirante yogi) non debba soccombere alle “lusinghe” di questi poteri.
E infine nel KAIVALYA PADA parla dello stato di emancipazione eterna e di liberazione dal Karma che uno yogi può raggiungere.
Chi li concepì?
Gli Yoga Sutra vengono attributi a Patanjali ma chi era Patanjali in verità?
Nel podcast ti spiego e ti leggo tutta la leggenda attribuita al personaggio di Patanjali, in questa sede ti basta ritenere che a questo nome sono state attribuite anche altre opere e ciò ha portato gli studiosi a credere che ci fossero diversi Patanjali o che probabilmente Patanjali non fosse una sola persona.
Sta di fatto che dall’etimologia del nome possiamo rintracciare le origini leggendarie: Patanjali è un nome composto da “pata” che significa caduto e “Anjali” che si significa mani in preghiera (come Anjali Mudra per esempio). Questo perché secondo la leggenda Patanjali era la grazia ricevuta in dono per volere di Visnu dalla yogina Gonika (ascolta il podcast per capire meglio ogni dettaglio).
Di sicuro Patanjali era uno SVAYAMBHU, cioè un’anima evoluta e reincarnata per aiutare l’umanità, sperimentando sofferenza e gioie per impararle a trascenderle.
Perché sono così importanti da essere considerati la “Bibbia dello Yoga”?
Perché, sebbene negli Yoga Sutra non venga descritta alcuna asana, e la concezione dello Yoga sia ben lontana da come attualmente tendiamo a percepire lo Yoga, negli Yoga Sutra per la prima volta lo yoga viene esposto e codificato come arte, scienza e filosofia di vita che tratta dell’esistenza dell’uomo a tutti i livelli: fisico, mentale e spirituale. Un metodo pratico per dare alla propria esistenza un significato e renderla utile e nobile. E per la prima volta Patanjali insegna a tutti: all’iniziato e al non iniziato, all’intelligente e al non intelligente i diversi modi per adottare i principi dello yoga e i sperimentare in prima persona suoi benefici. Inoltre questo intento e scopo dei sutra è chiaramente affermato sin dal primo sutra “atha yoganusasanam”: ora comincia la dottrina dello yoga.
Come leggere gli Yoga Sutra?
Gli Yoga Sutra non possono essere letti come un romanzo, ma proprio come una Bibbia e a mio avviso andrebbero tenuti sempre vicino e con costanza sarebbe opportuno aprirli per soffermarsi a meditare su alcuni di essi.
Il testo su cui si è basato questo articolo e il podcast è quello che trovi qui: https://amzn.to/3MqgZdp
Qui di seguito ti elenco quelli che, come praticante di Yoga, non puoi non conoscere e da cui puoi cominciare la tua personale esplorazione:
Sutra I. 2 “Yogah cittavritti nirodah”
Lo yoga è la sospensione (nirodah) dei vortici (fritti) della coscienza (citta).
Sutra I. 12 “Abhyasa vairāgyabhyam tannirodhah”
La pratica e il distacco sono i mezzi per calmare i movimenti della coscienza.
Sutra I. 13 “Tatra sthitau yatnah abhyāsah”
La pratica consiste in uno sforzo costante per calmare tali fluttuazioni.
Sutra II. 29 “Yama niyama asana pranayama pratyahara dharana dhyana samadhayah astau angani”
Le regole morali (yama), le osservanze fisse (niyama), le posizioni (asana), il controllo del respiro (pranayama), il ritirare i sensi verso la loro origine (pratyahara), la concentrazione (dharana) e l’assorbimento della coscienza nel sé (samadhi) sono gli otto elementi la che costituiscono lo yoga.
Sutra II. 30 “Ahimsã satya asteya brahmacarya aparigrahah yamah”
Non-violenza, veracità, onestà, continenza e assenza di avidità per beni materiali al di là delle proprie necessità sono i cinque pilastri di yama.
Sutra II. 32 “Sauca santosa tapah svadhyaya Isvarapranidhanani niyamah”
La pulizia, l’accontentarsi, il fervore religioso, lo studio del sè e l’arrendersi al Sé Supremo o Dio sono i nyama.
Sutra II. 46 “Sthira sukham asanam”
La posizione dev’essere comoda e confortevole
Sutra III. 1 “Desa bandhah cittasya dharana”
Fissare la coscienza su un punto o un’area è concentrazione (dharana).
Sutra IV. 34 “Purusartha sunyanām gunānam pratiprasavah kaivalyam svarüpapratisthā va citisaktih iti”
Il Kaivaylya, liberazione, arriva quando lo yogi ha realizato purusartha, i quattro scopi della vita e ha trasceso i guna. Gli scopi e i guna ritornano alla loro sorgente, e la coscienza si stabilisce nella sua purezza naturale. Questo è tutto (iti).
Qui il link alla versione degli Yoga Sutra con commento del maestro B.K.S. Iyengar su cui si basa il podcast e questo articolo: https://amzn.to/3Mu2nZn