Cos’è l’Hatha Yoga Pradipika?

Hatha Yoga Pradipika è la prima opera scritta importante del periodo post-classico dello yoga, attribuita a Yogi Svatmarana e redatta nel 1350 d.C.

Del suo autore sappiamo poco ma il nome Svatmarana sicuramente è degno di analisi: da Sva (sé), Atman (anima suprema), Rama (avatar benevolo di Visnu), nome quindi che potrebbe essere tradotto come “colui che trova gioia nel suo Sè Superiore”. Svatmarana all’interno dell’Hatha Yoga Pradipika dice di essere discepolo di grandi guru, tra cui Goraska (o Gorakṣanātha o Gorakhnāth), manifestazione in terra del dio Shiva (chiamato a volte anche Adinat)  e il fondatore dello Yoga. Coloro che seguivano gli insegnamenti di Goraska erano chiamati  Nath Yogi e ritenevano che fosse possibile la liberazione, partendo proprio dal corpo fisico e svilupparono quindi tutta una serie di metodi che Svatrama ci illustra appunto nell’Hatha Yoga Pradipika.

Il titolo di quest’opra Hatha Yoga Pradipika deriva da Pradipika che significa “portare luce”, “farsi luce da solo” e si riferisce all’intento di questo scritto di portare luce nello Yoga per dissipare il buio. 

Nell’Hatha Yoga Pradipika troviamo per la prima volta la descrizione di alcune asana, per l’esattezza 15 asana (di cui 11 asana preparatori e 4 asana veri e propri), la descrizione di 10 MUDRA, qualche esercizio di PRANAYMA e qualche accenno allo stato di SAMADHI.

Poiché per arrivare alla liberazione possiamo passare per il corpo fisico è necessario però prima di tutto purificarlo con delle pratiche specifiche dette SATKARMA. Quindi possiamo disciplinarlo con la pratica costante degli ASANA e poi utilizzare pranayama, mudra, e banda per arrivare infine al SAMADHI. Questa in breve l’ossatura dell’Haha Yoga Pradipika che viene esposta nei suoi 4 capitoli suddivisi in:
ASANA
PRANAYAMA
MUDRA
SAMADHI

Qui di seguito alcuni passaggi interessanti su cui anche uno yogi contemporaneo può fermarsi a riflettere:

Capitolo 1
Uno Yogi desideroso di successo deve mantenere segreta la conoscenza dell’Hatha Yoga; perché diventa potente nascondendola e impotente esponendola. Lo Yogi deve fare attenzione e porre riguardo anche al luogo in cui svolge la sua pratica.
Il paese in cui vive deve essere amministrato in modo saggio e giusto, le persone devono essere buone ed equilibrate, e il cibo deve essere salutare e deve essere semplice ottenerlo.
La stanza scelta per la pratica deve essere piccola, solitaria, lontana da rumori o fonti di distrazioni esterne. Deve essere ben protetta da pietre, fuoco o umidità. Gli alti maestri dello Yoga hanno così descritto il luogo giusto per la pratica: una piccola porta, niente finestre, niente tane di topi. Non troppo alta, troppo bassa o troppo grande. I muri ben coperti di sterco di vacca, priva dalla presenza di qualsiasi insetto. L’esterno dovrebbe essere ombreggiato, con una piattaforma sollevata ( chabootra ) e chiusa da una recinzione. Dopo essersi seduto in una stanza del genere ed essersi liberato da ogni ansia, allora uno dovrebbe praticare lo Yoga, come indicato dal suo Guru.”

Gli ostacoli alla pratica dello Yoga sono 6: eccesso di cibo, eccesso di sforzo, loquacità, eseguire inutili austerità, socialità, irrequietezza.

Gli acceleratori nella pratica dello Yoga sono 6: coraggio, audacia, perseveranza, discernimento, fede, solitudine.

“Le dieci regole di condotta da seguire sono: non violenza, veridicità, onestà, con-tinenza, pulizia, perdono, pazienza, compassione, sottomissione e dieta parsimoniosa. Le osservanze trasmesse da coloro che sono saggi nella conoscenza dello yoga sono: disciplina, pazienza, fede in Dio, carità, pudore, saggezza, studio, austerità, sacrificio.

Shiva insegnò 84 asana. Di questi, i primi quattro sono essenziali. Essi sono: Siddhasana, Padmasana, Simhasana, Bhadrasana. Di queste Siddhasana, essendo molto confortevole, deve essere sempre praticata.

Capitolo 2
“La perfezione nell’Haha Yoga è conseguita quando il corpo è magro, gli occhi sono chiari, c’è gioia, è presente il suono Nada, si è liberi dalla malattia…”

Capitolo 3
Maha Mudra, Maha Bandha, Maha Vedha, Khecari, , Uddiyana, Mula Bandha, Jalandhara Ban ha, Viparitakarani, Vairoli e Shaktichalana. Questi sono i dieci Mudra, i distruttori della vecchiaia e della morte.

Quando il Prana scorre dentro Sushumna, e la Mente è assorbita nel Vuoto, il conoscitore dello Yoga sradica tutto il Karma.

Capitolo 4
Laya è il non ricordo degli oggetti dei sensi, quando non sono più ricorrenti i desideri precedenti profondamente radicati.

Nada è come la rete che cattura il cervo, ed è il cacciatore che uccide il cervo.

“Quello che viene ascoltato è il suono della risonanza mistica. La quintessenza di Quel suono è il supremo oggetto della conoscenza. La -Mente diventa uno con l’oggetto della conoscenza. La Mente si dissolve in esso. Ouesto è il supremo stato di Vishnu.”

Qui il link alla versione dell’Hatha Yoga Pradipika che ho letto e di cui ti ho riportato i passi in questo articolo: https://amzn.to/3NaFoEe

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