Il primo pranayama e cioè esercizio cosciente e guidato di respirazione del metodo YOGA LIS è la RESPIRAZIONE QUADRATA in sanscrito

SAMA = uguale
VRITTI = flusso movimento
PRANAYAMA = di respiro
Questa è la prima respirazione cosciente che viene insegnata poiché permette allo yogi sordo di percepire il respiro letteralmente “guardandolo”.
In fase di pratica dopo aver avvicinato una mano sotto al naso per sentire il flusso di aria calda all’espiro e l’assenza di questo flusso caldo all’inspiro, viene fatto visualizzare di fronte ai propri occhi aperti il perimetro di un grande quadrato, immaginando ogni lato come un fascio luminoso, una sorta di tubicino al neon.
NOTA BENE: Rispetto alla pratica per udenti, lo yogi sordo non ascolta il suo respiro dall’orecchio interno ma ne può percepire DURATA, FLUIDITA’ e TRAMA solo attraverso il calore, l’accelerarsi o meno del suo battere del cuore, con il tempo la quiete o meno del suo stato mentale.
E’ per questo necessario e fondamentale che l’insegnante conosca a perfezione tutte le dimensioni del respiro perché senza questa consapevolezza è impossibile capire come agire e guidare la respirazione per lo YOGA in LIS.
A questo punto il respiro si sposta con lo sguardo e i praticanti sordi sanno di stare facendo bene quando all’inspiro il loro sguardo sale lungo il lato sinistro del quadrato – dall’angolo in basso a quello in alto -, segue il lato superiore in un’apnea a polmoni pieni (Antara Kumbhaka) espira nel lato destro dall’alto verso il basso, per scorrere poi con gli occhi lungo il lato inferiore dall’angolo destro all’angolo sinistro in un’apnea a polmoni vuoti (Rechaka Kumbhaka).
Lo sguardo divide ogni lato in 4 segmenti uguali che scandiscono il tempo di 1 secondo: per questo su ogni lato lo sguardo del praticante scorrendo impiegherà circa 4 secondi. In questo modo lo yogi sordo trova visivamente il suo ritmo e può’ rimanere più concentrato sul respirare che sul contare. Ovviamente questo non avviene subito. C’è bisogno di una prima classe in cui viene introdotta la tecnica e poi occorre una pratica costante di alcuni mesi per familiarizzare con la respirazione e in cui man mano vengono spiegati e aggiunti altri dettagli ed elementi.
La visualizzazione del quadrato ad occhi aperti permette tuttavia al praticante sordo di mantenere un’attenzione cosciente visiva e costante sul respiro. Il segno di base per il SAMA VRITTI PRANAYAMA è dinamico e una volta appreso basterà il segno a delineare tuta la dinamica respiratoria.
Il Sama Vritti è la prima respirazione che viene insegnata con il metodo YOGA LIS perché permette allo yogi sordo di:
- focalizzare l’attenzione su di una forma ben precisa;
- percepire il proprio respiro e cominciarlo a veicolare: come fosse appunto una scia di colore luminosa che può muovere nello spazio;
- equilibrare le energie;
- cominciare a rilassare tutta la struttura di spalle, scapole, trapezio (soprattutto quando il pranayama viene eseguito in piedi con le gambe leggermente flesse)
- calmare la mente e rilassare il sistema nervoso;
- ossigenare il cervello, aiutando la capacità di concentrazione;
- migliorare la capacità polmonare e l’ossigenazione del sangue.
Inizialmente questa respirazione viene eseguita in piedi e poi piano piano la si farà anche da seduti a terra. Una volta appresa potrà essere portata in Ardha Shavasana chiudendo gli occhi per un ciclo minimo di 10 respirazioni (livello avanzato per uno yogi sordo). Nelle prime classi il Sama Vritti Pranayama aiuta realmente il praticante sordo a capire come è possibile guidare e seguire il suo respiro offrendogli maggiore coscienza e consapevolezza di se stesso. Più fiducia e più libertà nei suoi atti respiratori si tradurrà pratica dopo pratica in più fiducia e libertà nelle sue forme pensiero, più autostima e migliore capacità di propriocezione!

Daniela
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