Tutto nella vita è transitorio e in continuo cambiamento: Nirvana e Dharmachakra Mudra ti aiutano a sperimentare questa verità con animo più sereno ed equilibrato!
Nella vita di ognuno di noi ci sono poche reali certezze che per quanto belle o brutte, tutti ci troviamo a condividere senza alcuna messa in dubbio o discussione. E se cominciamo a pensarci per bene e riduciamo proprio all’osso tutte le possibili opzioni, queste certezze possono ridursi probabilmente solo a due: tutti prima o poi moriamo e tutto è in continuo costante cambiamento (concetto di anydia nello yoga).
La prima per un “non yogi” può sembrare una cosa brutta e triste, mentre per uno yogi il passaggio fondamentale di tutta la sua esistenza: la ragione in sostanza per cui vive; la seconda può essere a volte confortante a volte triste, ma di nuovo per uno yogi rappresenta la sua più grande opportunità per sviluppare e crearsi una stabile equanimità.
La cosa bella in tutto questo è che lo yoga è “generoso” e non si preoccupa di constare le tue posizioni concettuali o le tue credenze ma fornisce a tutti indistintamente dei mezzi per vivere e convivere con queste due certezze.
In particolar modo sopratutto per rimanere stabili nel cambiamento continuo delle cose, oltre alla pratica yoga e a particolari asana, esistono due mudra (gesti, sigilli fatti con le mani) che ti regalano stabilità ed equanimità indipendentemente dal tuo scetticismo o meno, dalla tua lontananza o meno dallo yoga, perché comunicheranno direttamente con le tue energie sottili e a loro volta queste ultime con il tuo subconscio.
Paradossalmente a volte è più interessante praticare queste mudra per un una persona lontana dallo yoga che per un praticante abituale, perché è sorprendente come “si fanno sentire” in ogni caso e in ogni situazione.
La prima mudra è Dharmachakra mudra, come ti mostro nel video realizzarla non è difficile ma poiché implica come la seconda mudra, l’utilizzo di entrambe le mani, non puoi praticarla se non decidi di accordarti un momento di pace e tranquillità.
Per entrambe le mudra conditio sine qua non è la necessità di fermarsi e sedersi per un’istante per vedere e poi contemplare quello che stai facendo con le mani perché altrimenti sarebbe impossibile riuscirci!
Dharmachakra non è difficile e il suo nome è semplicemente così bello ed affascinate che merita un approfondimento. Chakra sicuramente l’avrai già sentito nominare infinite volte e potremmo tradurlo con un generico “ruota”, e in questo caso fa riferimento alle ruote che crei con le dita nelle due mani.
“Nella mitologia induista la ruota simboleggia il completamento o la ruota della vita che ci guida attraverso una varietà di esperienze. Il dito medio rappresenta la transizione da questo mondo al prossimo. A sua volta la mano sinistra che è rivolta verso il cuore simboleggia il mondo interiore, la mano destra il mondo circostante. Interno ed esterno devono essere in armonia, altrimenti l’energia non è equilibrata” (G.Hirschi “MUDRA. Lo yoga delle mani.”)
Dharma è invece quel “assetto” cosmico e di natura che governa tutte le nostre esistenze e a cui nessuno può opporsi o sottrarsi, solo casomai affidarsi.
Nirvana mudra è invece un altro bellissimo gesto che ti aiuterà nella liberazione, estinzione (nirvana significa appunto questo) della convinzione inutile che le cose, ripeto belle o brutte che siano, possano rimanere per sempre le stesse.
In realtà entrambe le mudra lavorano proprio in questo senso ma mentre la prima Dharmachakra mudra procura a livello sottile un possibile cambiamento di umore anche molto profondo, Nirvana mudra lavora più sull’equilibrare tutte le energie tra di loro e questo lo fa proprio portando a contatto tutti i polpastrelli delle dita.
Nella sua versione più avanzata la punta delle dita delle mani si porta in appoggio al centro della fronte in Ajna Chakra, stimolando in questo modo una maggiore introspezione e silenzio interiore oltre ad aprire il nostro occhio spirituale e capacità di intuito. Nirvana Mudra offre subito calma e quiete e aiuta in particolare a facilitare il lasciar andare, condizione necessaria se si vuole trovare e stare in un sentimento di liberazione. Questo lasciare andare riguarda proprio la nostra capacità a “depositare” ogni volta che ci troviamo letteralmente raccolti nella mudra alcuni aspetti della nostra personalità, inclusi simpatie, antipatie, abitudini, desideri, azioni ed emozioni.
Nirvana Mudra dovrebbe essere tenuto almeno dai 10 ai 60 secondi minimo fino a più minuti. Poi si rilasciano le mani, si scuotono muovendo i polsi e si ripete la Mudra invertendo l’incrocio dei polsi.
Puoi rendere Nirvana mudra ancora più efficace ripetendo durante la sua esecuzione il mantra della pace “Asato ma sadgamaya / Tamaso ma jyotir gamaya/ Mrityor ma amritam gamaya /Om shanti shanti shanti Om” e cioè “Conducimi dall’irrealtà verso la realtà / dall’oscurità verso la luce/ dalla morte verso l’eternità / Om pace pace pace Om”.
Mentre mantieni Dharmachakra mudra puoi invece visualizzare una figura di luce e chiedergli di guidarti attraverso gli alti e i bassi della tua vita. Puoi chiedergli qualsiasi cosa. Poi rimani in silenzio per qualche tempo e ascolta forse la figura di luce potrà dirti qualche cosa. Se non vuoi utilizzare questa visualizzazione puoi semplicemente ripeterti mentalmente o a voce la seguente affermazione: “Con cuore riconoscente io affido il mio essere al mio sé superiore, che sa cosa è meglio per me”.
Anche puoi tenerlo per un minimo di 60 secondi a più minuti, in ogni caso tutto il tempo che ti occorrerà per sentire il cambiamento di umore interno!
Buona liberazione!
Sat Nam!