Ho’oponopono che cos’è e cosa ha a che fare con lo yoga?

Ho’oponopono che cos’è e cosa ha a che fare con lo yoga?

Lo yoga è “sarva bhava” cultura universale, origina in India ma non è dell’India e nasce per rendere l’uomo un umano migliore in se stesso e in relazione con ciò che lo circonda.

Come tutte le arti e le scienze lo yoga è materia viva e versatile che prende forme e contaminazioni diverse a seconda del luogo e del tempo in cui vive, mantenendo ovviamente sempre una propria coerenza di fondo e uno scopo ultimo, più o meno comune a tutte le sue forme e stili, che potremmo indicare anche come il “semplice” obiettivo di aiutarci a “farci stare e sentire bene”.

Questo spiega perché spesso in ciò che chiamiamo “yoga” confluiscono conoscenze, tecniche e pratiche NON appartenenti esclusivamente alla tradizione indiana, ma provenienti da culture e terre altre con cui si ritrovano tuttavia analogie così profonde e affascinanti da rendere inevitabile se non una fusione almeno un uguale interessamento verso di esse da parte di chi si definisce uno “yogi”.  

Ed è questo il caso di Ho’oponopono.

Cos’è Ho’oponopono

Ho’oponopono è una particolare tecnica di guarigione che affonda le sue origini nella cultura ancestrale e sciamanica hawaiana e per quanto dall’esterno possa sembrare un simpatica parola foneticamente “dolce” e memorizzabile, dietro c’è molto e molto di più.

Francamente anch’io pensavo fino a poco tempo fa che Ho’oponopono fosse assimilabile a un mantra da ripetere o ascoltare, ma la “riduzione” a mantra è qualcosa che – a quanto pare – è avvenuto solo in epoca recente per rendere il tutto più facilmente accessibile e abbordabile al contemporaneo umano di oggi sempre molto indaffarato e preso da “altro” apparentemente più importante. 

Un pò di storia: 

Tradizionalmente sembra infatti che Ho’oponopono fosse alla base di un particolare processo di risoluzione di conflitti che veniva affrontato deliberatamente all’interno di un nucleo familiare e affidato alla mediazione di un “Kahuana” o “Kupuna”, l’anziano della famiglia, il quale a sua volta gestiva il tutto rispettando sempre gli stessi passi, noti a tutti i partecipanti.

Queste fasi prevedevano:

  • una preghiera di apertura;
  • l’individuazione del problema;
  • la sua discussione;
  • la presa di coscienza e di responsabilità;
  • la restituzione o risarcimento in caso di necessità;
  • il perdono reciproco;
  • il rilascio energetico e la preghiera conclusiva.

Si trattava in sostanza di quella che definiremo oggi come una sorta di terapia di gruppo, che permetteva al nucleo familiare in questione di condividere l’accaduto, riconoscere a ciascuno una parte di responsabilità e ristabilire infine pace ed equilibrio.

Con il tempo questo metodo grazie anche ai contributi degli stessi guaritori hawaiani, come in epoca recente, Morrah Simeona si è trasformato da pratica collettiva a pratica personale e individuale.

Da allora ogni singolo individuo può praticare Ho’oponopono autonomamente come terapia di auto-aiuto fisico, psichico e spirituale.

E grazie poi al dottor Hew Len studente di Simeona, la tecnica si è ulteriormente semplificata e sintetizzata nel famoso mantra

“Ti Amo / Mi Dispiace / Perdonami / Grazie”.

Ma quindi detto ciò come funziona questo Ho’oponopono e a cosa serve?

A cosa serve:

L’Ho’oponopono moderno o antico che sia è di fatto una tecnica che punta a rettificare le nostre memorie e/o impressioni negative che a loro volta possono provenire dalla nostra “eredità” trans-generazionale oppure da condizionamenti appresi durante la fese dell’infanzia o da paure inconsce. 

Sono infatti proprio le nostre paure e i nostri condizionamenti che ci impedisco di realizzare e attirare nella nostra vita ciò che vogliamo realmente e l’Ho’oponopono, cosi come lo yoga (ecco infine la più grande similitudine), è li per aiutarci in questo rettificare cosa ostacola il nostro cammino e riportarci a quello stato di livello zero dove tutto è possibile

Questo avviene in prima istanza rendendosi conto di avere piena responsabilità al 100% di tutto ciò che abbiamo vissuto fino ad ora e che che andremo a vivere, e se non si prende questa responsabilità l’Ho’oponopono non sarà mai efficace. Prendere consapevolezza di questa responsabilità può non essere facile ma è un passo necessario.

Possiamo capire di essere stati responsabili, anche se non colpevoli (facciamo ben attenzione a questo distinguo), di alcune cose spiacevoli che ci sono accadute poiché è come se tutta la nostra vita fosse un complesso sistema di specchi e tutto quello che ci capita è un riflesso di quello che abbiamo al nostro interno.

Ma grazie all’ Ho’oponopono abbiamo tutti l’opportunità di rettificare ciò di non desiderato che si produce nella nostra realtà. 

Affinché tutto ciò avvenga è necessario però capire e trovare la giusta consapevolezza con cui adottare e praticare Ho’oponopono nelle nostre vite. 

Come praticarlo: 

Quella che ti propongo di seguito è dunque una breve meditazione guidata che puoi leggere e rileggere più volte osservando come parlerà al tuo cuore proprio in termini di sensazioni ed emozioni (ciò che nello yoga chiamiamo energie o livello sottile). 

Se già un pò conosci Ho’oponopono o ne hai letto qualcosa su altre fonti noterai qui qualche differenza poiché cominceremo la nostra meditazione da TI AMO al fine di innalzare la nostra vibrazione ad un io più elevato e solo in un secondo momento ci soffermeremo invece sul “mi dispiace”. Questa meditazione è una mia traduzione libera da quella proposta dal Dr Olivier MADELRIEUX di cui puoi ascoltarne l’integralità in lingua originale cliccando qui: https://youtu.be/wIKa4cjPADE.

Prima di cominciare la lettura se puoi prendi qualche respiro profondo, distogli un attimo lo sguardo dal device da cui stai leggendo questo articolo e guarda l’orizzonte, anche se ti trovi in un luogo piccolo o affollato. Tu guarda l’orizzonte per qualche respiro e poi ritorna con gli occhi qui a leggere quanto segue. 

Riproduci video

Meditazione guidata:

Bene ora pensa a un problema nella tua vita attuale che vuoi risolvere.

Richiama in te il tuo se superiore, la tua divinità interiore, quella parte più sottile di te e lasciala penetrare al tuo interno fino alle tue cellule e comincia a dirle:

Ti amo ti amo profondamente. 

Inspira ed espira e dille ti amo, ti amo, ti amo profondamente.

Io mi appello alla divinità che è in me con tutto l’amore che ho, l’amore che è la forza più potente in grado di dissolvere tutte quelle parti in me che bloccano il fluire naturale della mia energia. 

Grazie. Dico grazie a questa energia di amore che si è stabilita in me e che trasformerà tutte le mie cellule e tutto ciò che ha bisogno essere trasformato.  

Io chiedo alla divinità in me di connettere tutte le cose dirette e indirette che sono alle origine di quello che vivo attualmente, di connettere tutte le parti dirette o indirette all’origine del problema che vivo e di connettere tutte le memorie, le credenze, le paure, i condizionamenti che sono in risonanza con il mio problema, cosi che io possa metterli in contatto con la mia divinità interiore.

Io ti amo. 

Io ti amo. 

Io ti amo per far risplendere questo amore in tutti i campi della mia vita.

Mi dispiace, perdonami per favore, grazie, io ti amo.

Io ti amo perché guarisci tutte le mie ferite, le mie mancanze e ora da questo stato di risonanza con te, non sono che uno sola cosa con l’universo. 

Inspira ed espirando dille:  

Mi dispiace.

Perdonami per tutto ciò che ti ho lasciato vivere. 

Mi prendo tutta la responsabilità al 100%.

Io ora mi rivolgo a tutte le parti di me che sentono questo problema e gli dico che sono dispiaciuto con tutto il mio cuore con tutta la mia anima. 

Si sono dispiaciuto perché non avrei mai voluto farvi soffrire.

Mi dispiace per quello che mi succede.

Mi prendo la responsabilità al 100% e riprendo il mio potere e la mia forza nel mio se superiore.

Per mia scelta tutto questo cambierà e affermo che andrò a incarnare in me quello che voglio vedere negli altri e restando nel mio se divino lascio gli specchi esterni cadere, prendendomi al 100% la mia responsabilità. 

Perdonami ti prego. 

Si ti chiedo perdono con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, poiché sono responsabile al 100% di quello che vivo. 

Chiedo perdono alla mia divinità interiore e la mia divinità interiore mi perdona. 

Chiedo perdono a tutte le parti in me responsabili di questo problema, che mi permettono in questo modo di liberarle e di liberarmi.

Chiedo perdono a tutte le persone che sono in contatto con me e con le quali ho creato alcuni problemi che sono legati al mio.

Grazie. 

Ti amo. 

Mi dispiace. 

Perdonami per favore.

Grazie.

Ringrazio e esprimo tutto la mia gratitudine alla mia divinità interiore. 

Ringrazio e esprimo tutta la mia gratitudine a tutte quelle parti in me che hanno accettato di soffrire ed essere nello sconforto per liberarmi, in nome dell’amore che nutrono per me.

Grazie dal più profondo del mio cuore. 

Grazie dal più profondo della mia anima. 

Grazie, grazie.

Facendomi vivere questi conflitti in me, voi mi avete liberato.

Grazie, grazie.

Io vi amo con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima. 

Io vi rivolgo tutto il mio amore.

Questo amore lo faccio risplendere tutto intorno a me. 

E lo renderò un elemento sacro e importante per me durante tutta la giornata, per il bene più grande di tutti.

Io ti amo. 

E per amarti ancora di più, intervengo dentro di me, per vederti negli altri. 

Io ti amo e farò risplendere il mio io sacro, per il bene più grande di tutti, durante tutta la giornata, in tutti i campi della mia vita. Ogni volta che vivo una situazione spiacevole mi dico internamente: mi dispiace, io mi amo con tutta la gratitudine, con tutta la forza del mio cuore e della mia anima. 

Daniela

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Meditazione yoga: il Mettā, una pratica per migliorare la premurosità e la gentilezza amorevole verso il nostro cuore! - Ciao Yoga
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