In quest’ultimo periodo ho, con molto piacere, riscoperto e introdotto la pratica di questa mudra in classe, con gli allievi della mia Scuola OnLine, perché la trovo, oltre che estremamente efficace, anche un ottimo mezzo per ricordarci il motivo per cui scegliamo di fare (e nel migliore dei casi “essere”) yoga.
La finalità della pratica yoga tutta, infatti (qualsiasi stile, scuola, o tipo di yoga si tratti), dovrebbe essere proprio questa: portare armonia. Ma a volte, e soprattutto tra gli yogi più abitudinari e che praticano da molto tempo, questo scopo viene quasi del tutto dimenticato e sacrificato in virtù della ricerca di una “performance” sempre migliore o ancora più intensa della volta precedente.
Peccato che l’armonia è uno stato d’essere; che richiede spesso più passi indietro che forzature in avanti e un continuo saper bilanciare sforzo e tensione, con adeguati tempi di rilassamento ed ascolto, sia sul tappetino che nella vita quotidiana.
Per questo trovo necessario ed estremamente nutriente introdurre costantemente, nella propria pratica yoga, gesti e rituali semplici che possano ricordarci l’importanza delle cose basilari e del fermarsi per ascoltare, prima di avanzare o tendere verso qualcosa di ancora più intenso e più grande. Ed è questa, del resto, la chiave per praticare correttamente yoga, in sicurezza e senza mai entrare in difficoltà con se stessi e con le proprie capacità.
La cosa divertente di Shakti Prana Mudra è che risulta quasi sconosciuta da noi yogi italiani, mentre è un pochino più diffusa tra gli yogi francesi. Ed è proprio da un’insegnante francese che l’ho appresa a mia volta.
Questo mi fa un po’ ridere e riflettere: perché sembra che a volte lo yoga segua le mode e le tendenze di un territorio o di una nazione e che anche gli stessi insegnanti e guide di yoga si limitino, a seconda del territorio dove si trovano, a diffondere quello che in quel posto va più per la maggiore. E invece lo yoga è materia talmente vasta che dovrebbe essere esplorata con curiosità, in ogni dove e in ogni luogo e soprattutto oggi, nell’epoca delle lezioni live online, i diversi saperi dovrebbero circolare e mescolarsi molto più facilmente e ampiamente; invece spesso ci si limita a diffondere più o meno gli stessi contenuti a seconda di ciò che va per la maggiore in quel luogo.
Lasciando da parte questa considerazione, che non vuole essere polemica ma solo un po’ ironica, e in parte svegliare la coscienza di chi legge nel cercare e scegliere con cura la sua buona guida yoga; Shakti Prana Mudra è una mudra dinamica che può essere eseguita da chiunque e che, come ti mostro nel video, puoi decidere di praticarla in piedi o restando seduta/o a gambe incrociate su un morbido supporto, come un cuscino, un bolster o una copertina. La conditio sine qua non, indipendentemente dalla posizione scelta per eseguirla, è avere la colonna ben allungata e le spalle aperte.
Una volta imparato come coordinare ad ogni movimento delle braccia una fase del respiro, si può passare ad introdurre le affermazioni. Queste affermazioni sono delle semplici frasi che hanno come obiettivo quello di funzionare da intenzione e predisporre la tua anima in uno stato di apertura verso se stessi e tutto ciò che ci circonda. Se ti risultano eccessive o troppo forzate, puoi eseguire Shakti Prana Mudra anche solo muovendo le braccia e concentrandoti sulla respirazione.
Di seguito, tuttavia, ecco le affermazioni elencate in ordine di successione:
Prendo l’energia della terra
Prendo l’energia del cielo
E riunisco queste due energie in me
Per depositarle all’interno del mio cuore
In questo modo creo il meglio di me stesso
Per offrirlo a coloro che incontrerò sul mio cammino
Facendo questo, ricevo moltissimo in cambio
E conservo solo il meglio per depositarlo nel fondo del mio cuore
In questa maniera evolvo
Fiorisco
E rendo ciò che mi è stato dato
Quando farai la pratica in autonomia non è importante se cambierai alcune parole delle affermazioni o le renderai in altro modo: l’importante è il senso. Io stessa nel video tutorial credo di aver cambiato più volte alcune parole nelle medesime affermazioni. Quindi non ti bloccare, ma fluisci come ti verrà più spontaneo. L’importante è ciò che senti dentro mentre pronunci le frasi.
Alla fine della mudra, mentre inspiri, puoi allungare le braccia lungo i fianchi e immaginare – come nella fase preliminare – che i polpastrelli delle tue dita arrivino a sfiorare il pavimento (se sei in posizione seduta molto probabilmente possono arrivarci realmente!). Ma mi raccomando, mantieni le braccia un pò distanti dal busto e senti il petto e il torace bene aperti mentre respiri e lasci depositare gli effetti della mudra al tuo interno.
Puoi eseguire Shakti Prana Mudra per 3 volte al mattino prima di cominciare la tua gionata o per tre volte prima di cominciare la tua pratica yoga. Meglio ovviamente se nella prima parte della giornata per predisporti con armonia e fiducia verso gli eventi che attraverserai in quel giorno!
Buon Shakti Prana Mudra a tutti!
Namastè!
Bellissimo! grazie mille