LEzione di Yoga

Yoga per aumentare l'energia vitale

Categoria

Per tutti

Durata

38 min

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Descrizione

Come capire concretamente cos’è il prana e come imparare a percepire il tuo reale livello di energia vitale? 

Quando fai yoga o decidi di praticare anche una breve sequenza, sai che non stai lavorando solo con il tuo fisico ma “smuovi” e lavori su un qualcosa che in genere viene indicato come livello o corpo “sottile”.

Cos’è l’energia sottile?

Ora sottile può essere inteso come un semplice aggettivo che indica tante cose e nessuna in particolare, proprio perché entriamo in un mondo tanto caro allo yoga tutto (indipendentemente da stile, epoca e genere) che è l’indefinito ovvero ciò che è comprensibile solo attraverso la tua esperienza diretta che sarà diversa dalla mia ma anche dalla tua stessa esperienza di ieri rispetto a quella di oggi e di domani.

Si lo so che tutto questo giro di parole potrebbe lasciare un pò perplessi, ma vi assicuro che è esattamente così.

Nello yoga per quanto ci affanniamo alla ricerca di definizioni e regole, non esistono manuali “infallibili”, bibbie che dicono il vero e di fronte alle quali possiamo chiudere gli occhi e affidarci a “colpo” sicuro.

Nello yoga come nella vita, il lavoro è continuo e “non vale” se non viene fatto in prima persona, proprio perché per defezione non potrebbe essere altrimenti.
Quindi se costantemente – anche quando staremo leggendo questo articolo – non siamo connessi con il nostro qui e ora, nulla e niente potrà realmente insegnare o dire qualcosa. 

Cos’è il prana per me?

E così vale anche per un concetto tanto ripetuto e a volte abusato quale quello di PRANA

Bene ora io potrei andarvi a ricercare l’etimologia del termine e partire dalla stessa per darvi una spiegazione più o meno logica di quello a cui ci riferiamo quando trattiamo questa parola.
Oppure ancora potrei fare un erudito excursus descrivendo le varie tipologie di prana in cui si tratta in affascinanti e antichi testi ayurvedici, creando l’ennesimo articolo divulgativo e di cultura che può essere cercato e ricercato su google, letto e riletto e comparato ad altri per misurane esaustività e veridicità. 

Ma questo non è assolutamente il mio scopo e quello che vorrei fare qui con i miei mezzi (e soprattutto attraverso il video di pratica) è provare a regalarvi un’esperienza che possa concretamente lasciar passare quello che le parole, per quanto belle, ricercate, logiche e sensate non possono far toccare con mano.  

Cosa faremo in questo video

Nel video ti guiderò in una serie di semplici movimenti con l’obiettivo principale di creare spazio nel corpo, riposare muovendoci e quindi arrivare a percepire una chiara sensazione di apertura libera da fatiche o intenti particolari.

Questa sensazione concreta, fisica si tradurrà e si manifesterà a “livello sottile” appunto, attraverso un’emozione.
Ora io non posso anticipare o dire per te l’emozione che proverai, sarebbe un bel atto di superbia, ma posso riportare più o meno come in genere, a parole, viene resa questa emozione e il termine che comunemente viene scelto e usato di più ovvero quello di “gioia”.
Ma attenzione anche qui le parole traggono in inganno.

Quando nello yoga si parla di gioia, o di “peace & love” come a volte in maniera molto edulcorata si lascia passare, è uno stato molto pacato e quiete.

Non è quella gioia da urlare ai quattro venti o quel tanto ricercato sentirsi “liberi” da tutti i problemi, arrivati e illuminati per sempre ma è più che altro descrivibile come un umile e leggero stato di benessere che non ha il minimo bisogno di essere esternato e che il più delle volte neanche si percepisce coscientemente ma c’è, agisce e avviene nel nostro strato più profondo tra inconscio e subconscio. 

Questa la “magia” dello yoga!

Ma ovviamente non basta praticare la sequenza che trovi qui o yoga due volte a settimana per fa esperienza concreta tutto ciò!

Occorre più che altro armonia e “simultaneità”, se così possiamo definirla, anche nelle decisioni della tua day by day life.

Un’armonia ancora una volta che nessuno potrà indicare per te.

Un po’ di me

Vi faccio un esempio concreto per non rimanere qui a scrivere come sorta di “grillo parlante” dall’alto del suo ramo che sembra dire tutto e niente. 

Pochi giorni fa, dopo le mie classi, avevo per pranzo uno di quei famosi “bibitoni” proteici che porto con me semplicemente perché a volte più pratico, veloce ed economico.

Ma dopo aver “bevuto” il mio pranzo continuavo a sentirmi estremamente stanca e triste (stati corrispondenti in genere a un livello di prana e energia sottile molto basso).

Così sono scesa al bar dove generalmente vado a farmi i miei caffè schiumati e ho voluto mangiare due frappe al cioccolato fondente.
Bene ora secondo i dettami della medicina ed equilibrio ayurvedico sarei dovuta morire due secondi dopo in preda a qualche squilibrio tamasico e invece mi sono sentita di un bene che da tempo non sperimentavo e con una ritrovata energia vitale che poi mi ha portato a passeggiare e praticare yoga per altre due ore all’aperto!

Questo non per dirvi che dovete mangiare le frappe al cioccolato, ma per testimoniarvi di come a volte quello che fa bene per me in un preciso momento solo io posso saperlo e se ci si ascolta si trova realmente il modo per “alimentare” al meglio la propria energia vitale anche con scelte che possono razionalmente sembrarci poco “healthy” o “accettabili”. 

Ma voglio fare anche un altro esempio.
Tempo fa per la pausa natalizia ho avuto modo di ritirarmi alcuni giorni in un bellissimo casale nelle colline umbre. Per più giorni di seguito ho vissuto come ogni yogi sognerebbe: pratica yoga, silenzio, meditazione, letture, alimentazione più che sana.
Pace quiete e questa sensazione di gioia erano li con me ogni giorno. Fin quando, un pò per noia, un pò perché era il mio compleanno, ho invitato a trovarmi una persona che non vedevo da molto tempo e con cui non condivido assolutamente alcuni modi di vivere ma per altri versi stimo molto.
Finita la giornata insieme il risultato è stato per me di una sensazione di energia vitale completamente dissipata e sotto i piedi per quanto venissi da giorni di totale armonia e vita “yogica”.
Cosa avevo sbagliato? Perché la mia energia vitale non era rimasta al top? Semplice: invece di dare acqua e nutrirla in quel giorno, passato con quella determinata persona, era come se avessi dato alla mia energia vitale ore di secco e aridume, per cui tutto il lavoro fatto nei giorni precedenti non poteva nulla.

Conclusioni

Tutto questo per testimoniarvi che il vostro yoga e l’efficacia dello stesso in termini di energia vitale e prana non dipende assolutamente solo ed esclusivamente da quante ore di pratiche yoga al giorno si fanno, dalla qualità degli alimenti che ingeriamo e dal nostro stile di vita ma più che altro dalla nostra capacità di capire e comprendere costantemente in ogni giorno se non addirittura per ogni istante cosa è meglio per noi e per il nostro equilibrio.

E a questo punto paradossalmente comincerete a vedere persone molto più yogiche ed equilibrate in quelle che non praticano yoga ma sanno ascoltarsi e forse persone molto più dis-equilbrate e con poca energia vitale in quelle che si dicono “yogiche” o nei famosi “insegnanti” da prendere addirittura come esempio! Se si è in armonia con il proprio essere non si ha bisogno di praticare yoga il Prana e l’energia vitale scorreranno come meglio per noi e tutto sarà possibile. 

Viviamo cercando di ascoltarci al meglio per capire! 

Namasté!

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